Unione Inquilini incontra la prefettura di Milano
Comunicato 31 maggio 2024
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Abbiamo dovuto utilizzare la prima parte dell’incontro per demolire la costruzione fantastica che l’Assessora Pizzochera ha rappresentato nei suoi colloqui quasi quotidiani con i responsabili dell’Ufficio Territoriale del Governo di Milano.
Non abbiamo dovuto inventare nulla, abbiamo solo parlato della mancanza di interventi da parte dell’Ufficio Casa di Sesto in presenza di minori sfrattati, di proposte di rialloggio nei dormitori pubblici di Milano, di coabitazioni per soli tre mesi, di soluzioni abitative non sostenibili a livello economico, di minacce di intervento da parte della Polizia Municipale, di famiglie in sub affitto sfrattate dal Comune stesso.
Alla nostra richiesta di un tavolo a cui costringere l’Amministrazione Comunale con proposte concrete di sistemazione abitativa per gli attuali abitanti della Casa Albergo, il Capo di Gabinetto che sostituiva il Prefetto si è dichiarata non disponibile, forse perché l’accettazione della nostra proposta avrebbe messo in difficoltà l’Assessora Pizzochera.
Incalzata dalle nostre denunce di omissioni di atti di ufficio nei confronti della Giunta, alla fine ha fatto una proposta che, anche se non è un vero e proprio tavolo di confronto, si presenta come un intervento della Prefettura a tutela dei diritti degli inquilini e in particolare dei più fragili dal punto di vista sociale ed economico: invieremo ai Servizi Sociali richieste di incontro per tutti gli abitanti della Casa Albergo che non hanno una soluzione abitativa, con la documentazione relativa, e la invieremo per conoscenza alla Prefettura che si farà carico di verificare il rispetto della normativa relativa all’obbligo alla protezione delle persone in difficoltà da parte della Pubblica Amministrazione.
Stessa procedura seguiremo per ottenere;
– risposte alle domande di cambio della residenza
– interventi concreti e preventivi in presenza di sfratti con minori
Il Capo di Gabinetto ha fatto riferimento al protocollo stipulato dalla Prefettura in concorso con il Tribunale, con le associazioni degli avvocati e degli assistenti sociali, con i Comuni e delle loro associazioni, dimostrando di non conoscere la distanza che esiste tra le buone intenzioni rappresentate in quel documento e la realtà quotidiana delle persone che perdono la casa.
Non ci ha risparmiato lezioni di morale e richiami di buon senso in una situazione in cui le risorse sono poche dimenticando di considerare che le nostre richieste sono concrete e realizzabili; abbiamo ribadito che il nostro intervento come Sindacato non è ideologico, ma finalizzato al rispetto dei diritti e della dignità delle persone.
Ci ha ripetuto più volte che la richiesta di passaggi da casa a casa non è realistica; abbiamo ribadito la nostra disponibilità a soluzioni temporanee (sub affitto, strutture di accoglienza, ecc.), ma abbiamo riaffermato che la nostra richiesta è irrinunciabile perché diversamente dovremmo parlare di passaggi da casa a box oppure da casa a scantinati, oppure da casa a panchine della stazione.
La nostra valutazione dell’incontro è complessivamente positiva; ora dobbiamo passare alla fase operativa dell’accordo che prevede la predisposizione delle richieste di incontro con i servizi sociali (ai quali su proposta della nostra interlocutrice) chiederemo di presenziare.