Il 14 gennaio 2025 si è consumato un fallimento clamoroso: dopo sette mesi di trattative per il rinnovo del contratto nazionale della sanità pubblica 2022-2024, riguardante 580.000 lavoratori, il fronte sindacale si è spaccato. Da un lato CISL, FIALS e NURSIND, disposti a firmare un contratto al ribasso; dall’altro CGIL, UIL e NURSING UP, preoccupati forse delle imminenti elezioni per il rinnovo delle RSU e del consenso tra i lavoratori. Tuttavia, anche questi sindacati hanno in passato sottoscritto contratti anche peggiori sotto il profilo economico e normativo, come dimostrano le modifiche sulla pronta disponibilità o la mancata tutela contro l’inflazione.
Le condizioni attuali della sanità pubblica riflettono un quadro preoccupante. La spesa militare aumenta del 12% nella legge di bilancio 2025, raggiungendo i 32 miliardi di euro, mentre la spesa sanitaria continua a diminuire. Questo ha effetti sempre più gravi sull’accesso alle cure per la popolazione e sulle condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Una situazione che contrasta con il pronunciamento della Corte Costituzionale, che ha recentemente ribadito come il diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione, sia fondamentale e non subordinabile al contenimento della spesa pubblica.
L’ennesimo contratto proposto non risponde alle esigenze della categoria:
* Un aumento salariale del 6% a fronte di un’inflazione al 17%.
* Incrementi legati solo a ore lavorative aggiuntive e maggiore flessibilità oraria.
* Introduzione della figura dell’assistente infermiere, che svaluta il ruolo centrale dell’OSS e aggiunge confusione senza risolvere la carenza di infermieri.
* Insufficienti garanzie sulla formazione in orario di lavoro e sulla sicurezza.
Di fronte a tutto questo, le condizioni di lavoro rimangono insostenibili, tra carichi eccessivi, organici ridotti e mancato riconoscimento del lavoro usurante per i turnisti.
UNA SANITÀ CHE TUTELA TUTTI
La CUB Sanità Italiana si schiera al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori, chiedendo contratti dignitosi, migliori condizioni di lavoro e il superamento delle logiche corporative. È fondamentale una mobilitazione unitaria per:
* Un contratto unico per sanità pubblica e privata.
* Un piano serio di assunzioni.
* Un aumento dei posti nelle università per le professioni sanitarie.
* La difesa del Servizio Sanitario Nazionale come diritto universale.