Sciopero al cargo di Malpensa
bloccate le merci e le spedizioni Amazon
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Malpensa24.it
Nei terminal passeggeri di Milano Malpensa e Linate sono stati cancellati in tutto 66 voli in partenza, ma lo sciopero del 9 febbraio colpisce anche l’area merci: da mezzanotte infatti è partita l’astensione dal lavoro e il blocco delle merci anche alla cargo city di Malpensa, la più importante d’Italia.
Al mattino piove, all’ingresso della cargo city ci sono i gruppi di operai aeroportuali sotto gli ombrelli e le cerate, la polizia a due passi. Davanti alle porte di carico del magazzino principale un gruppo di picchetto (con ironia?) canta che «il pomeriggio è troppo azzurro».
«Da mezzanotte si è fermato tutto, dall’una e mezza non entra ed esce nulla neanche ad Amazon» dice con soddisfazione Renzo Canavesi, sindacalista della Cub Trasporti, piuttosto rappresentativa al cargo, tra le sigle che hanno promosso lo sciopero.
Alla cargo city il blocco riguarda Mle, mentre è regolare l’attività di Alha. E questo perché il sindacato di base aveva già ottenuto un accordo – in Alha e Wfs – con condizioni migliorative. L’accordo è stato ratificato con un referendum tenutosi tra il 6 e l’8 febbraio, che ha visto votare 378 lavoratori (su 487 interessati) e ha visto una larga approvazione dell’accordo, con 355 voti a favore.
Il sindacato di base (Cub, Usb, Flai) chiede proprio che lo stesso accordo venga applicato anche dagli altri operatori, con «adeguamento delle maggiorazioni al salario reale e non a quello del 2016», anticipo degli scaglioni degli aumenti contrattuali e dell’indennità presenza, riconoscimento di una una tantum che copra il periodo di assenza di contratto.
«Sento fischiare sopra i tetti un aeroplano che se ne va». E in effetti i voli di Amazon decollano lo stesso: anche se il flusso a terra si è interrotto, partono «semivuoti». Perché la logistica può far ritardare due giorni qualche spedizione, ma gli aerei devono continuare a muoversi e fare la spola tra l’Oriente, l’Europa, gli Stati Uniti per non interrompere la “catena”.