Il nuovo DDL n°1660 in materia di sicurezza pubblica e di tutela del personale in servizio a firma Crosetto, Nordio e Piantedosi, è approdato da pochi giorni in Senato. Questa nuova e ulteriore norma repressiva, si incardina in un lungo percorso, iniziato con la Turco-Napolitano, i decreti sicurezza di Minniti, le norme contro chi occupa gli alloggi vuoti per necessità di Renzi, i decreti sicurezza di Salvini e Piantedosi.
D’altronde è diventato sempre più comune usare le leggi per limitare il diritto a scioperare e a manifestare, per riportare all’ordine tutte le realtà ed esperienze di lotta, per prevenire e stroncare sul nascere i futuri, inevitabili conflitti sociali. Il nuovo disegno di legge alza l’asticella dei reati e delle pene per colpire le manifestazioni contro le guerre, le proteste contro le grandi opere, i picchetti e le forme di lotta come i blocchi stradali e le occupazioni di case sfitte. Punisce inoltre qualsiasi forma di protesta e di resistenza, anche passiva, nelle carceri e nei centri di reclusione degli immigrati senza permesso di soggiorno; istituisce il reato per terrorismo della parola per colpire perfino gli scritti che solidarizzano con la lotta; punisce duramente ogni forma di resistenza verso forze di polizia alle quali si riconosce il diritto ad avere anche un’arma personale!
Il DDL 1660 opera quindi un impressionante giro di vite durante una pesante congiuntura politica costituita da una storica emergenza sociale fatta di bassi redditi, occupazione precaria, sanità sempre meno disponibile, crisi abitativa, mentre il Governo si appresta ad elaborare una Legge di Bilancio da costruire con tanta austerità anche per l’obbligo di rientro dal debito imposto dal Patto di Stabilità dell’UE e dal clima di guerra che diventa ogni giorno più violento. L’obiettivo è quello di poter continuare indisturbati la guerra interna contro i ceti popolari garantendosi un contesto sociale pacificato, perché hanno paura che tutti si rendano conto della realtà della tendenza alla guerra e ad un’ economia di guerra che vuol dire l’ attacco a salari e diritti”.
Di fronte a questo ulteriore tentativo di criminalizzare il dissenso non possiamo restare passivi. Mercoledì 16 ottobre, dalle ore 18.00, chiamiamo alla costruzione di una iniziativa di protesta in Piazza San Babila – nell’ambito delle mobilitazioni nazionali per ottenere l’abbattimento del DDL 1660.