Pessima Ikea, ma anche pessimi CGIL CISL UIL

Rotte le trattative per il C.I.A. Ma l'ipotesi di rinnovo discussa per 8 anni da azienda e confederali, si pone in perfetta continuità con la perdita di diritti avviata con il C.I.A. del 2016

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 La Piattaforma Rivendicativa della Flaica – CUB, a differenza di confederali e azienda, chiede: reintroduzione dell’art. 18 contro i licenziamenti illegittimi; eliminazione clausole flessibili; turnistica definita con 4 settimane di anticipo; eliminazione degli stage; internalizzazione di tutti gli appalti; libere e democratiche elezioni delle RSU in tutti i negozi.

E’ evidente come l’ “IPOTESI DI C.I.A.” che sindacati confederali e azienda stanno discutendo da circa 7 anni ed hanno redatto assieme, si pone in perfetta continuità con la pesante perdita di diritti avviata con il C.I.A. del 2016, che ha tagliato il pagamento dei primi tre giorni di malattia, introdotto franchigie per negozi ed anzianità, ridotto i premi, legittimato flessibilità e aperture selvagge.

A fronte di un piccolissimo aumento di alcune maggiorazioni, la malattia nei primi tre giorni continuerà ad essere penalizzata mentre “malattia statistica” e “indisposizione” verranno cancellate; i nuovi assunti continueranno ad avere trattamenti discriminatori; si continuano a legittimare le aperture selvagge le domeniche e durante i festivi e non si fa nulla per limitare la precarietà sempre più diffusa nei negozi.

È necessario un rinnovo del C.I.A. che ponga al centro la dignità del lavoratore in quanto essere umano, la sua piena cittadinanza democratica nei luoghi di lavoro ed una equa ridistribuzione della ricchezza prodotta.

Insomma: servono aumenti salariali, maggiori diritti, riduzione della flessibilità, democrazia in azienda mentre il rinnovo che azienda e confederali si prestano a varare non modifica in nulla i sostanziali peggioramenti introdotti nel 2016. IKEA è una multinazionale che ha aumentato esponenzialmente il proprio fatturato negli ultimi anni e nonostante ciò, a seguito del CIA 2016, i suoi dipendenti hanno subìto una perdita di reddito.

  • SE ANCHE TU SEI PRONTA/O A TENERE TESTA ALL’ L’AVIDITA’ DELLE IMPRESE
  • SE ANCHE TU VUOI CONTRASTARE L’ASSENZA DI DEMOCRAZIA IN IKEA
  • SEI PRONTA/O A ORGANIZZARTI PER PROTEGGERE I TUOI DIRITTI E LA TUA DIGNITÀ DI LAVORATRICE / LAVORATORE…

ORGANIZZATI CON LA FLAICA – CUB!



*LAVORO FESTIVO PILLOLA NORMATIVA

 

  • Durante i giorni festivi il lavoratore ha diritto ad astenersi dal lavoro e di percepire la retribuzione.
  • Il lavoratore può legittimamente rifiutare la richiesta di prestazione lavorativa, conservando la normale retribuzione globale fissa ( Cass. 19 ottobre 2016 n. 21209; Cass. 15 settembre 1997, n. 9176). La prestazione può essere chiesta solo in presenza di accordo tra le parti ( Cass. 8 agosto 2005 n. 16634), raggiunto anche in sede di contrattazione collettiva ( Risp. Interpello Min. Lav. 10 luglio 2009 n. 60).
  • La giurisprudenza ha stabilito che la rinunciabilità al riposo nelle festività infrasettimanali è rimessa solo all’accordo tra datore di lavoro e lavoratore ( Cass. Ord. 31 marzo 2021 n.8958; Cass. 23 novembre 2017 n. 27948), mentre sono nulle le clausole della contrattazione collettiva che prevedono l’obbligo a carico dei lavoratori di effettuare la prestazione nei giorni festivi ( Cass. 7 agosto 2015 n. 16592) salvo che si tratti di accordi sindacali cui il lavoratore abbia conferito esplicito mandato ( Cass. 15 luglio 2019 n. 18887).

Fonte: Memento Lavoro Settembre 2024


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