FERMARE LA CORSA ALLA GUERRA
LAVORARE CONCRETAMENTE PER LA PACE
I leader (?) europei, terrorizzati dalla possibilità che si ponga fine al massacro in Ucraina, si lanciano tra le braccia dei mercanti di morte. Assistono attoniti alla spartizione di quel martoriato Paese tra i due veri belligeranti -alla Russia vanno i territori russofoni, agli USA le terre rare- e si giustificano invocando qualunque spesa necessaria per garantire quella che chiamano sicurezza europea. La realtà è che, col varo di un pesantissimo piano di spesa a debito per comprare armi, costoro dichiarano guerra ai loro stessi popoli e lasciano dietro di sé le macerie di ciò che resta della politica sociale europea: clima, salute, ricerca, istruzione e sostegno al reddito travolti dall’ossessione di potenza.
Il “Piano Riarmo Europa” presentato da Ursula Von der Leyen prevede un esborso complessivo di 800 miliardi di euro in quattro anni: 150 saranno costituiti da prestiti BCE a fondo perduto, per i restanti 650 ogni singolo stato potrà indebitarsi senza incorrere nelle sanzioni, previste dal Patto di stabilità e crescita, in caso di disavanzi eccessivi. Chi conserva un po’ di memoria provi a misurare la natura antipopolare di questa Europa, ricordando quante volte quel patto è stato invocato per bloccare la spesa sociale dei singoli stati e ricordi il trattamento infame che venne riservato al popolo greco.
L’UE approva quindi i famigerati “crediti di guerra” asservendosi così alla finanza internazionale e all’industria bellica, quest’ultima promossa a motore del futuro sviluppo europeo. Un ceto politico senza vergogna regala ai popoli d’Europa un futuro di preparazione alla guerra e di ulteriore riduzione delle coperture sociali: dall’istruzione alla salute, alle pensioni. Per farlo rinuncia anche a qualsiasi simulacro di legittimazione democratica: Von Der Layen non farà approvare il suo piano dal parlamento europeo invocando la gravità della situazione mentre in Germania si pensa di far approvare al Parlamento uscente (dove la maggioranza è garantita) le modifiche costituzionali che servono per indebitarsi.
Il delirio bellicista che caratterizza l’attuale classe dirigente europea pone anche particolare enfasi sul cosiddetto ”ombrello nucleare” che sarebbe oggi garantito da Francia e Inghilterra (Paese fuori dall’UE). Non a caso il governo italiano sta spianando la strada per la produzione di energia nucleare la cui industria è inscindibilmente legata al settore militare.
SERVE UN EUROPA CHE PROMUOVA PACE E DISARMO!
- rinunciando all’invio di uomini armati e lavorando per creare una vasta fascia smilitarizzata lungo tutto il confine tra le vere potenze in guerra, NATO e Russia.
- avviando con la Russia una trattativa sulla sicurezza europea e sul reciproco controllo;
- chiudendo ogni illusorio “ombrello nucleare” e spingendo per una moratoria generale su questo tipo di armi;
- destinando quegli 800 miliardi a garantire pace e benessere per la sua popolazione.
La CUB si impegna a contrastare ogni spinta verso l’economia di guerra e invita lavoratori e lavoratrici ad opporsi alla propaganda e alle politiche di guerra