Licenziata maschera alla Scala che ha urlato “Palestina Libera”. CUB: daremo battaglia!

Arrivato il verdetto ghigliottina della direzione nei confronti della giovane del personale di sala che ha urlato "Palestina libera" prima del concerto del 4 maggio, all'ingresso della Meloni.

Condividi:

Teatro alla Scala: E’ stata licenziata la maschera che voleva esprimere la sua solidarietà verso il popolo palestinese.


È arrivato il verdetto ghigliottina della direzione nei confronti della giovane donna del personale di sala che dalla prima galleria ha urlato “Palestina libera” prima del concerto del 4 maggio, all’ingresso di Giorgia Meloni in palco reale.

È evidente che esprimere questa solidarietà non è un fatto isolato ma sono milioni i giovani nel mondo che stanno manifestando per fermare il genocidio in atto a Gaza.
Evidentemente per la direzione ha detto qualcosa da punire severamente .Nel provvedimento di licenziamento firmato dal sovrintendente Fortunato Ortombina , viene sottolineato che ha tradito la fiducia disobbedendo a ordini di servizio ma vien da dire che lei ha dato retta alla sua coscienza. L’obbedienza non è più una virtu’, così come scrisse Don Milani.


A Giorgia Meloni la Direzione Scala per compiacenza offre la testa della ribelle che intendeva denunciare il silenzio complice del suo governo verso il genocidio che si compie tutti i giorni a Gaza . Metteremo in campo tutte le azioni sindacali per difendere questa coraggiosa ragazza a cui va la nostra massima solidarietà. Difenderemo il diritto al lavoro e il diritto a manifestare il proprio pensiero. In questo Teatro sembra assistere al restringimento di tutti gli spazi democratici in sintonia col decreto sicurezza che il governo ha appena sfornato.


Cub Informazione & Spettacolo Teatro alla Scala di Milano

Condividi:

Iscriviti alla nostra newsletter

Tutte le notizie più importanti sul mondo del lavoro e sulle nostre lotte direttamente nella tua casella di email.