Lavoro, in Lombardia un nuovo contratto su tre è interinale
Boom di agenzie che forniscono manodopera, in 10 anni il ricorso all’impiego precario è aumentato del 30% grazie all’estrema flessibilità
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24.10.23
Milano – Una persona su tre, in Lombardia, fa il suo ingresso nel mondo del lavoro con un contratto a termine in somministrazione, reclutato da agenzie specializzate che forniscono manodopera alle aziende. Una forma contrattuale che, negli ultimi 10 anni, ha vissuto un incremento del 30%. Scelta dalle aziende anche per la sua iperflessibilità, che consente di fare fronte ai picchi di lavoro senza dover assumere direttamente personale.
In quattro anni, in Lombardia, gli occupati medi somministrati sono stati circa 138mila. In Italia oltre tre milioni di lavoratori hanno un contratto a tempo determinato. “I numeri ci dicono che i lavoratori somministrati rappresentano una delle più grandi categorie in termini di addetti, se non la più grande categoria. L’utilizzo dei lavoratori in somministrazione ha avuto un incremento del 30% negli ultimi dieci anni – prosegue – questo significa che un lavoratore su tre entra con contratto a termine in somministrazione, a testimonianza che il primo ingresso, con un contratto di lavoro regolare è attraverso le agenzie di somministrazione”.
L’obiettivo è quello di “estendere i diritti di questi lavoratori“, partendo dalle imprese dove esiste una contrattazione sindacale. Un esempio sono gli ultimi accordi firmati in colossi lombardi come Citterio e Beretta (in un settore, l’alimentare, che fa un largo uso della somministrazione di personale), con l’impegno a stabilizzare e assumere direttamente negli organici delle aziende una quota dei lavoratori ora impiegati con contratti di somministrazione o staff leasing.