I costi umani ed i danni economici prodotti dal diffondersi della pandemia su scala mondiale fecero, in pochi giorni, tornare al centro del dibattito l’importanza del diritto alla salute: inteso non solo come tutela individuale, ma anche come bene pubblico da difendere ad ogni costo.
In quel periodo, si sprecarono le promesse in favore di cambiamenti profondi tanto nelle politiche economiche dei governi, quanto nella necessità di riportare al primo posto azioni di contrasto alla privatizzazione ed al sottofinanziamento strutturale dei sistemi sanitari nazionali, martoriati da decenni di neo-liberismo.
Una volta passata la grande paura, però, la “nuova normalità” ha preso la forma di quella “vecchia” fatta di tagli alla spesa sociale, vincoli di bilancio stringenti ed attacco alle condizioni di vita e di lavoro delle classi popolari.
La nostra organizzazione, al contrario, si è sempre battuta contro tutte quelle scelte politiche che hanno rafforzato – negli ultimi decenni – il ruolo delle assicurazioni private e delle strutture sanitarie private e convenzionate rivendicando una sanità pubblica, gratuita ed universale.
Per questi motivi, in vista dello svolgimento del summit interministeriale del G7 sulla salute – che si terrà ad Ancona tra il 9 e l’11 Ottobre – oggi abbiamo deciso di intervistare Paola Sabatini – segretaria generale della CUB Sanità – per capire quali saranno le iniziative che la nostra organizzazione di categoria ha deciso di mettere in campo per contestare questo appuntamento.