In data 28 aprile 2024 Assocontact, l’associazione che riunisce le aziende di call center aveva comunicato la disdetta del CCNL Telecomunicazioni (TLC). Il loro obiettivo era ridurre i salari, imporre maggiore flessibilità sul lavoro e ridurre i diritti.
In definitiva volevano più potere in azienda in tutti i sensi.
In data 5 giugno 2024 la FlmUniti Cub aveva proclamato lo sciopero dei lavoratori call center con presidio a Milano, sciopero che aveva avuto grande risonanza.
In data 7 agosto 2024 la Flmuniti Cub aveva scritto ad Assist e Csc chiedendo di mantenere il contratto Tlc in quanto “ allo stato non esiste un contratto di lavoro che soddisfa i vostri obiettivi di riduzione dei costi, senza intaccare i diritti normativi e salariali dei lavoratori.”
Tutto questo mentre nessun altro faceva niente e stavano a guardare.
Da gennaio Assocontact comunica che i call center utilizzeranno il contratto firmato con Cisal, molto peggiorativo rispetto a quello di Tlc.
A questo punto si susseguono scioperi e manifestazioni in Veneto, in Puglia, cosa che non era stata fatta prima.
Invece Il gruppo Assist che comprende anche csc scrive che continuerà ad applicare il contratto Tlc, ovvero ha cambiato idea rispetto all disdetta.
Questo cambio di rotta è importante per i lavoratori di Assist e Csc Digital ed è il risultato della mobilitazione fatta in questi mesi. Si conferma ancora una volta, nonostante le difficoltà, che se i lavoratori si muovono i risultati si vedono.
Ci auguriamo che anche negli altri call center si possa arrivare al mantenimento del contratto Tlc.
Ciò non toglie che il contratto Tlc non è il miglior contratto esistente, è scaduto da oltre due anni, le trattative per il rinnovo sono ferme e il rischio di un peggioramento è presente. Sarebbe il caso che si sviluppi una mobilitazione di tutti i lavoratori perché questo è l’unico modo per raggiungere un risultato positivo.