GIU' LE MANI DAI TFR!

Dagli scranni del Governo Meloni giungono proposte di destinare il TFR, che i lavoratori hanno accumulato con anni di sacrifici, nei fondi pensione integrativi di categoria, utilizzando la tattica disonesta del silenzio assenso, se non addirittura il prelievo forzoso; proposte che da subito hanno trovato la benedizione delle segreterie di Cgil, Cisl e Uil. La cosa non ci stupisce, visto il ricco pacchetto di prebende e poltrone a disposizione degli apparati sindacali per la gestione dei fondi pensione.

 

Il TFR è un istituto sicuro e protetto dalle impennate inflattive, poiché si rivaluta annualmente dell’1,5% + il 75% dell’indice dei prezzi al consumo; e soprattutto è a tutti gli effetti salario differito: durante gli anni della pandemia, con l’inflazione a due cifre, il meccanismo di rivalutazione del TFR ha funzionato benissimo, mentre diversi fondi pensione sono andati in crisi, aumentando anche il contributo prelevato coattivamente dalle buste paga dei lavoratori.

 

Di fronte al problema delle pensioni che i vari governi hanno voluto sempre più povere e lontane

  • Cosa dovrebbero fare i sindacati
    Organizzare le lotte dei lavoratori rivendicando sia il TFR sia delle pensioni dignitose, utilizzando le risorse (presenti in abbondanza!) provenienti dai capitali di chi continua ad arricchirsi.
  • Cosa fanno gli apparati di Cgil, Cisl e Uil e i vari sindacati autonomi
    Per non organizzare le lotte, propongono lo scippo del TFR dei lavoratori per cogestire insieme ai padroni i fondi pensione, così il lavoratore non avrà più il suo TFR e, se sarà fortunato e non riceverà brutte sorprese dall’andamento dei mercati, avrà una piccola pensione integrativa. Inoltre promuovono l’elusione contributiva col Welfare contrattuale, che è defiscalizzato e non prevede contribuzione previdenziale.
  • Cosa propone la Cub
    Rilanciare le mobilitazioni di tutta la classe lavoratrice, partendo dalle lotte per gli aumenti salariali, che sono anche aumenti contributivi (i contributi sono legati al salario da un valore percentuale); abolizione di tutte le forme di welfare contrattuale in sostituzione di parti del salario: si paga tutto in busta, compresi tributi e contributi!
  • Porre fine al sequestro del TFR dei lavoratori pubblici (che arriva in alcuni casi a oltre 4 anni di ritardo nell’erogazione), continuato nonostante una pronuncia della Corte Costituzionale ne abbia sancito la incostituzionalità e consentire anche ai lavoratori pubblici in servizio di avere un anticipo del TFR al pari dei lavoratori privati

 

 

Giù le mani dal TFR! Mai più pensioni da fame!

STAI DALLA TUA PARTE, ORGANIZZATI CON  LA CUB!