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Sciopero dei call center e

presidio davanti ad Assocontact / Confcommercio

L'associazione del call center esce dal CCNL TLC

L’obiettivo è ridurre i salari, maggiore flessibilità e minori diritti per i lavoratori.

Il 28 aprile l’Assocontact, l’associazione di Confcommercio che racchiude le aziende di call center, ha comunicato che dal 1 agosto 2024 uscirà dal contratto TLC (telecomunicazioni).
Ovviamente, le aziende di call center si sono subito adeguate.

 Quali le ragioni addotte

Secondo loro, il costo del lavoro è troppo alto, i costi operativi per l’energia e la gestione delle sedi sono troppo alti, c’è un calo di volumi di lavoro, c’e una crescente richiesta di flessibilità dei committenti, c’è una tassazione troppo alta. Si lamentano pure dei costi dello smart working e chiedono ulteriori aiuti dallo stato. Per questo, oltre a respingere le piattaforme per il rinnovo del contratto, scaduto nel 2023, decidono di abbandonare il contratto TLC per adottare un contratto più favorevole alle aziende, di cui non si sa ancora il nome.

Quali sono in realtà gli obiettivi delle aziende di Assocontact

Vogliono ridurre i salari, vogliono imporre maggiore flessibilità sul lavoro e ridurre i diritti. In definitiva, vogliono più potere in azienda in tutti i sensi. Pensano che questo sia il momento giusto per attaccare frontalmente i lavoratori facendo leva su un governo considerato “amico”.
Non bastano la mancata rivalutazione dei salari rispetto all’inflazione, gli incentivi decisi dal governo sulle nuove assunzioni, la detrazione del 120% dei costi del personale, la liberalizzazione dei contratti a termine, la facilità di licenziare introdotta dal Job act.
Vogliono la sconfitta dei lavoratori sulla falsariga di quello che aveva fatto la Fiat.
Per dirla in maniera diversa, è la lotta di classe al rovescio, fatta dai padroni contro i lavoratori.

 

Contro la disdetta del CCNL TLC e per tutelare i diritti e il salario dei lavoratori abbiamo deciso una prima iniziativa di lotta.

                                                                          Mercoledì 5 giugno

                                      Sciopero dei Call center e
                                presidio davanti a Confcommercio

A Milano in corso Venezia 47 (a fianco alla fermata MM di Palestro)

dalle ore 10,00 alle 12,00