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DIFESA DELL’ECOSISTEMA E DELLA SALUTE: UNA SOLA LOTTA!


G7 Salute ad Ancona: rafforzare la prevenzione
significa trasformare il sistema

Dal 1° gennaio 2024, l’Italia ha assunto la Presidenza di turno del G7 e dal 9 all’11 ottobre si terrà ad Ancona il G7 dedicato alla salute. Nei documenti ufficiali del Ministero della Salute, si legge che gli obiettivi dei paesi del G7, durante la presidenza italiana, saranno rafforzare la prevenzione e promuovere l’interconnessione tra salute umana, animale e degli ecosistemi.
È una situazione paradossale, che farebbe sorridere se non fosse tragica. In Italia, meno dell’1% delle risorse del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) è destinato alla prevenzione, il 3% è la media in Unione Europea. Eppure, l’obiettivo del SSN dovrebbe essere prevenire lo sviluppo delle malattie, garantendo il benessere dei cittadini e ottimizzando l’uso delle risorse pubbliche. Tuttavia, il sistema capitalistico si basa sulla logica del profitto e, in tale contesto, il guadagno deve prevalere su tutto, anche sul benessere collettivo.


Questa corsa al profitto alimenta un circolo vizioso. Ad esempio, il consumo di alimenti industriali, il fumo e l’abuso di alcolici aumentano il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, che sono la principale causa di morte nell’Unione Europea, responsabili di circa il 50% dei decessi. Da una parte, le industrie traggono profitto vendendo prodotti dannosi per la salute; dall’altra, guadagnano ulteriormente vendendo cure sotto forma di farmaci, servizi ospedalieri privati, convenzionati o attraverso l’esternalizzazione di alcuni servizi. Mentre i cittadini si ammalano e muoiono, queste aziende festeggiano i rialzi delle loro azioni in borsa.

La sanità dovrebbe essere pubblica, gratuita e universale. Siamo fermamente contrari alle politiche che rafforzano il ruolo delle assicurazioni e delle strutture sanitarie private e convenzionate. La salute è il bene più prezioso di ogni comunità, e la privatizzazione, diretta o indiretta, dei servizi sanitari, favorendo il profitto di pochi, non garantisce l’universalità delle prestazioni, come previsto in teoria dal SSN.
Per migliorare la retribuzione del personale e le condizioni di lavoro, e quindi indirettamente la qualità dell’assistenza, promuoviamo l’introduzione di un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) unico per il settore pubblico e privato. A parità di mansioni, devono essere garantiti gli stessi diritti e salari. L’esistenza di diversi CCNL nel settore sanitario e sociosanitario serve soltanto a favorire le associazioni datoriali, che sfruttano i lavoratori riducendo i loro salari, oltre al numero di operatori. Questa frammentazione e il risparmio sul costo del lavoro hanno ripercussioni gravi non solo sui lavoratori, ma anche sulla qualità del servizio offerto all’utenza.


Per tutte queste ragioni, ci opponiamo a:
privatizzazione e sistema degli appalti;
autonomia differenziata, che accentuerà le disparità tra i territori;
speculazione e profitto sulla salute e sulla vita dei cittadini.

 


Chiediamo invece:
un sistema sanitario nazionale unico, universale e gratuito;
un contratto nazionale unico per tutti i lavoratori e lavoratrici della sanità e del sistema sociosanitario;
la fine del sistema degli appalti;
l’eliminazione dei ticket sanitari, che limitano l’accesso alle cure;
l’abolizione del numero chiuso universitario per le professioni sanitarie e l’attuazione di un piano emergenziale di assunzioni per le professioni sanitarie e sociosanitarie.