Il Governo Meloni sta portando avanti un progetto devastante per la nostra sanità, continuando il percorso di tagli e privatizzazioni. Nella manovra finanziaria per il 2025, infatti, non sono previste nuove risorse per il sistema sanitario nazionale. Le poche risorse stanziate, circa il 6% del PIL, sono una miseria se paragonate al 10,9% della Germania o al 10,3% della Francia. Questi fondi sono destinati principalmente al settore privato, anziché investire direttamente nel potenziamento del sistema pubblico. Una scelta gravissima, che avrà, come inevitabile conseguenza, il progressivo deterioramento della sanità pubblica: carenza di personale, aumento delle liste d’attesa, nessuna prevenzione e il perpetuarsi di tutte le problematiche strutturali che ogni giorno i cittadini italiani sono costretti a subire.
La situazione diventa ancora più drammatica se si considera il progressivo smantellamento delle risorse pubbliche destinate alla salute: il numero di posti letto per mille abitanti si è dimezzato rispetto agli anni ’80, così come il numero dei medici, che non riesce più a coprire adeguatamente le esigenze della popolazione. Questo problema colpisce con maggiore intensità le Regioni più povere e rischia di aggravarsi ulteriormente con l’approvazione dell’autonomia differenziata.
L’invecchiamento della popolazione, combinato con il disinteresse verso la prevenzione, fa sì che i bisogni finanziari del sistema sanitario siano aumentati rispetto agli anni ’80 e ’90. Oggi, tuttavia, solo l’1% delle risorse sanitarie viene destinato alla prevenzione, con l’effetto che cresce il numero di malati, molti dei quali affetti da patologie croniche, che potrebbero essere evitate con politiche preventive efficaci. La conseguenza è la diminuzione dell’aspettativa di vita in salute degli Italiani.
Questo sistema è stato volutamente indebolito per favorire il trasferimento di risorse verso i privati, incentivando la diffusione delle assicurazioni sanitarie private, che non coprono tutte le spese ed escludono gli anziani e i malati, a discapito della salute collettiva.
Nel frattempo, mentre la spesa sanitaria diminuisce, considerando l’inflazione e l’incremento dei bisogni, la spesa militare aumenta vertiginosamente. La priorità di questo governo è chiara: invece di difendere la vita, si promuove la morte. Per tutti questi motivi, la CUB di Milano invita tutte le lavoratrici e i lavoratori ad aderire allo sciopero generale per tutta la giornata di venerdì 29 novembre 2024.
È il momento di alzare la voce contro questa politica che sta minando la salute in Italia. Proponiamo in alternativa un sistema pubblico, universale e gratuito, che metta al centro la prevenzione e valorizzi la vita, anziché i profitti dei grandi gruppi sanitari e assicurativi.
Unitevi a noi nella lotta per una sanità che sia davvero al servizio dei cittadini, e non dei privati!
VENERDì 29 NOVEMBRE 2024 CI MOBILITIAMO!
Ore 8.00 volantinaggio davanti all’Ospedale Policlinico – Via Francesco Sforza (M4 Sforza Policlinico)
Dalle ore 9.00 concentramento in Piazza Fontana – (M1 Duomo)