SUL COMMISSARIAMENTO DELLE AZIENDE CHE APPLICANO IL CCNL SERVIZI FIDUCIARI
E LO STRANO CASO DEGLI AUMENTI ELARGITI DALL’AZIENDA BATTISTOLLI
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Flaica Milano
Abbiamo assistito in questi mesi al commissariamento da parte della magistratura di alcune aziende che si occupano della gestione in appalto dei servizi di sicurezza. Una delle principali motivazioni richiamate dagli inquirenti, sarebbe che il Contratto Collettivo Nazionale applicato dalle imprese, conosciuto come Servizi Fiduciari, prevede stipendi troppo bassi, non proporzionati né alla quantità né alla qualità del lavoro prestato e tali da non garantire un esistenza libera e dignitosa.
Parliamo infatti di stipendi base di 4,72 € lordi l’ora per il livello F che era il più basso, e di 5,49 € lordi l’ora per il livello D, il più diffuso. I dipendenti di questo settore, faticano quindi ad arrivare a buste paga di 1000 € nette al mese, se non costringendosi a svariate ore di lavoro straordinario e durante i festivi, per poter godere di qualche maggiorazione.
Il CCNL Servizi Fiduciari, però, non è stato sottoscritto da sindacati inventati, come molti potrebbero pensare, ma da quelli “comparativamente più rappresentativi”. Il 30 maggio 2023, Fisascat – CISL, Uiltucs – UIL e Filcams – CGIL ne hanno anche sottoscritto l’ipotesi di rinnovo, concordando aumenti retributivi e modifiche normative assolutamente inadeguate.
E’ stato eliminato il livello F e viene erogata una misera una tantum di 400 € spalmati in tre tranches nonostante ben 7 anni e mezzo di vacanza contrattuale. Infine, con un inflazione generale attestatasi a quasi il 12% nel 2022 e al 6% a metà 2023, i sindacati “comparativamente più rappresentativi” sono riusciti a “strappare” solo 140 € lordi di aumento, spalmati in 5 tranches fino al 2026.
Il 14 settembre, l’azienda Battistolli Servizi Integrati s.r.l., che gestisce in appalto servizi di sicurezza in tutta Italia e che applica il CCNL Servizi Fiduciari, ha comunicato alla stampa che “ha deciso di anticipare con decorrenza settembre 2023” l’intero importo economico previsto dal rinnovo del contratto nazionale, senza attendere le scadenze delle tranches. Una comunicazione che ci lascia perplessi, dato che solo pochi mesi fa aveva invece comunicato ai propri dipendenti la disdetta al CCNL Servizi Fiduciari, per aderire al CCNL delle Agenzie di Sicurezza Sussidiaria sottoscritto dalla UGL, così da non erogare gli aumenti economici del rinnovato Servizi Fiduciari. Solo a seguito delle proteste, l’azienda era stata costretta a fare un passo indietro, tornando al precedente CCNL.
Sarà che proprio nei confronti di questa azienda, che fino ad oggi si è negata a qualsiasi tipo di confronto sindacale, il nostro ufficio legale ha già depositato varie cause sul tribunale di Milano, alcune già in fase di discussione, per chiedere l’illegittimità del trattamento economico che applica ai suoi dipendenti per violazione dell’art. 36 della Costituzione.
Proprio il nostro ufficio legale, con la sentenza n°1613 del 10.07.2018, era stato tra gli apripista delle pronunce di incostituzionalità della parte economica del CCNL Servizi Fiduciari.
Mentre le indagini della magistratura penale continuano e si allargano su altre aziende, noi riteniamo doveroso fare due riflessioni. Il CCNL Servizi Fiduciari è un contratto che va abolito, perché è nato proprio con l’intento di comprimere il costo del lavoro per i committenti e le società appaltanti, così da favorire l’esternalizzazione di fasi dell’attività produttiva. Non basta un leggero maquillage, anche la sua versione rinnovata nel 2023 prevede stipendi da fame.
La seconda è che il “sistema degli appalti”, caratterizzato da una continua corsa al ribasso per risparmiare, è intrinsecamente caratterizzato da sfruttamento e illegalità, con lavoratori che si ritrovano nella costante incertezza della riassunzione, perdendo ogni volta pezzi di salario.
Per migliorare con effetto immediato le condizioni economiche dei lavoratori, l’unica soluzione è la cancellazione di quei contratti collettivi che producono solo sfruttamento e la reinternalizzazione di tutti gli appalti, così da eliminare odiose differenziazioni tra i lavoratori. Milano, settembre 2023