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CDSA- Il Disegno di Legge Delega sulla Non Autosufficienza va fermato

UN GHETTO PER ANZIANI E DISABILI, UN GHETTO PER I LAVORATORI

“No alla creazione del ghetto degli anziani inguaribili”!

“No al Disegno di Legge Delega sulla Non Autosufficienza!”

 

Si chiede al Governo di fermare l’iter del Disegno di Legge Delega n. 506 sulle Politiche in favore delle persone anziane non autosufficienti.

Con questo Disegno di Legge Delega il diritto alle cure sanitarie ed assistenziali non sarà garantito per tutti, ma dipenderà dalle risorse economiche

La creazione di un sistema separato quale il cosiddetto “Servizio Nazionale Assistenza Anziani (SNAA)”, nega alle persone anziane il diritto alla tutela della salute, che è sancito per tutti i cittadini italiani dagli art. 32 e 38 della Costituzione, nei rispettivi ambiti sanitario e sociale, e dalla legge 833 del 1978, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale

Il Governo Meloni propone anche la cancellazione della indennitá di accompagnamento, sostituita con prestazioni sociali non garantite e gestite da operatori privati.

 

Il CDSA, Coordinamento Nazionale costituito da Associazioni come Medicina Democratica di Milano, Fondazione Promozione Sociale di Torino, Associazione DIANA di Verona, Associazione ADINA di Firenze, Comitati dei Familiari delle RSA e RSD Comitato Libro Verde di Modena e alcune rappresentanze sindacali, quali Cub Sanità, USB, opposizione Cgil ha lanciato un appello al Governo e chiede che siano recepiti gli emendamenti di modifica inviati.

 

 

 

Il Disegno di Legge Delega sulla Non Autosufficienza va fermato: UN GHETTO PER ANZIANI E DISABILI, UN GHETTO PER I LAVORATORI

 

  • In questi anni abbiamo assistito alla progressiva esternalizzazione e privatizzazione di molti servizi di cura e assistenza, soprattutto nel settore delle persone anziane, disabili, con problemi psichici, o di dipendenza, dove privati, cooperative fino a multinazionali quotate in borsa si contendono l’accaparramento di prestazioni sanitarie e assistenziali: le conseguenze di queste politiche sono state il peggioramento e l’impoverimento della qualità delle cure per i malati e il peggioramento delle condizioni di lavoro del personale dedicato, relegato in contratti e diritti peggiorativi rispetto ai colleghi del servizio sanitario pubblico. Ed è anche grazie a queste politiche che la pandemia ha fatto strage in queste fette di popolazione.
  • Viene previsto di creare un comparto di cura dedicato agli anziani non autosufficienti, un sistema parallelo, il “Sistema nazionale di assistenza anziani”, sottraendo gli anziani malati non autosufficienti al diritto alle cure erogate all’interno del Servizio Sanitario Nazionale.
  • Viene ribadito più volte che la tutela del diritto viene vincolata alla copertura finanziaria e deve essere compatibile con le risorse, rendendo non più esigibile il diritto alle cure
  • Viene prevista una revisione dell’assegno di accompagnamento, attualmente indipendente dal reddito, con l’ipotesi di sostituirlo con un assegno che potrebbe servire anche all’acquisto di prestazioni, dando per scontato che non tutte le prestazioni sanitarie vengono garantire dal SSN come invece sarebbe dovuto.

 

Nel mentre si discute questo disegno di legge l’aumento delle tariffe sulle quote a carico degli utenti ricoverati in residenze per anziani, con la scusa della crisi energetica mette in ginocchio intere famiglie che si impoveriscono per poter garantire cure e assistenza alle persone malate.

Inoltre si persevera nel mantenere la logica dei “minutaggi” nelle strutture per anziani e disabili in una logica che non tiene conto dei bisogni delle singole persone, ma solo di far tornare i conti, risparmiando su personale e qualità dell’assistenza.

Un disegno di legge che se approvato tende a creare il “ghetto degli anziani non autosufficienti”

Sarà conseguente la creazione del “ghetto dei lavoratori” che presteranno la loro attività lavorativa nel settore / comparto, già famoso per avere Contratti di lavoro tra i peggiori nella sanita/ assistenza, contratti che inseriscono i lavoratori fra i più poveri del paese, lavoratori che a parità di qualifiche guadagnano il 30% in meno dei colleghi del pubblico.

La tutela della salute e dei bisogni assistenziali non possono essere legati a vincoli finanziari.

Rivendichiamo il diritto degli anziani malati e disabili non autosufficienti ad essere curati e la dignità del lavoro di chi si occupa di loro e non deve essere relegato in un sistema parallelo di tipo B.