Bandiere CUB Milano

Giorgio ci ha lasciato una impegnativa eredità

Gianfranco, Ferdinando e Dionisio

Sei anni fa ci lasciava Giorgio Tiboni, dopo una vita spesa nella difesa e nell’emancipazione dei lavoratori. Lo ricordiamo come tenace ed esperto negoziatore, una roccia d’uomo con qualità eccezionali nel cogliere in anticipo le dinamiche sociali, sempre impegnato a dare un senso all’agire sindacale.

Con lui abbiamo condiviso valori ed obiettivi e costruito la Cub, un modello di sindacato non subalterno ai padroni ed alla politica per offrire un adeguato livello di difesa per i lavoratori contro in tentativo neoliberista di rendere compatibili i lavoratori alle logiche del mercato.

Giorgio, nell’ultimo periodo di vita, aveva fretta di raccogliere le sue esperienze e di raccontare le lotte della sua vita per trasmettere un testamento alla sua organizzazione e ai giovani quasi un passaggio di testimone.

Vogliamo ricordarlo con le sue parole, le sue confidenze, attualissime oggi, che rappresentano per noi l’ impegno a continuare la sua battaglia. 

“Spesso siamo presi dallo sconforto se le cose invece di migliorare peggiorano e si è sempre sotto gli stessi attacchi: al salario, ai diritti sindacali, al posto di lavoro, alla salute, alla scuola. Ma non bisogna cedere al pessimismo. E’ vero, abbiamo combattuto sempre e ancora le stesse battaglie ma noi non ci possiamo stancare e non possiamo arrenderci.

Loro non si stancano mai e non si saziano mai, ma noi non li abbiamo mai lasciati vincere troppo facilmente.

E’  il nostro impegno la nostra passione. Stare con i più deboli, dalla parte di chi vuole avere ciò che gli spetta senza rinunciare alla propria dignità, di chi pretende giustizia malgrado la propria fragilità.

Noi siamo sui barconi, con i giovani del mondo in movimento, non sul bagnasciuga,  schiavi della paura e dell’egoismo.

Contribuiamo al cambiamento mettendo al centro delle questioni le nostre aspirazioni, i nostri bisogni, i nostri diritti non negoziabili.

Il sindacato di base non abbandona la prospettiva di cambiamento che lo ha accompagnato dalla nascita: non rinunciamo cioè a trasformare la triste realtà che ci circonda in una società più equa e più giusta per i lavoratori”

Ciao Giorgio noi ci siamo !

 

                                                                              Gianfranco, Ferdinando e Dionisio