I lavoratori di Csc Digital (il call center di Stellantis) proclamano lo stato di agitazione
Comunicato stampa
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Le lavoratrici e lavoratori di Csc Digital di Vimodrone (il call center di Stellantis) al termine della assemblea, convocata dalla FlmUniti Cub venerdì 8 luglio, svoltasi in modalità telematica hanno proclamato lo stato di agitazione per denunciare la situazione insostenibile delle condizioni di lavoro e si riservano di proclamare azioni di lotta se l’azienda non cambierà subito atteggiamento.
La vicenda di Csc Digital è iniziata a peggiorare dal momento dello spostamento del call center dal centro tecnico di Arese (ex Alfa Romeo) a Vimodrone creando forti disagi ai lavoratori per la considerevole distanza. Tale spostamento è avvenuto sulla base di un accordo sindacale con cisl e uil che non ha riconosciuto nulla ai lavoratori per il disagio e per le maggiori spese.
Da allora un considerevole gruppo di lavoratori si era iscritto alla FlmUniti Cub. L’azienda, in dispregio alla legge, non aveva riconosciuto l’iscrizione al sindacato ed era stato necessario fare una denuncia per attività sindacale (art. 28) accolta dal Tribunale di Monza.
I lavoratori si sono trovati di fronte alla arroganza della direzione del personale e al sostanziale immobilismo di cisl e uil. Molti lavoratori e lavoratrici si sono visti costretti alle dimissioni nell’impossibilità di sostenere i costi e i tempi per andare a lavorare.
Con la fine delle restrizioni sulla pandemia, dall’inizio del 2022, l’azienda ha imposto il graduale rientro in presenza a Vimodrone, sulla base anche di un ulteriore accordo con cisl e uil che non è mai stato sottoposto al giudizio dei lavoratori. Tale accordo non viene nemmeno rispettato dall’azienda con il silenzio assoluto dei firmatari, nonostante le continue richieste e solleciti da parte dei lavoratori stessi.
Succede allora che l’azienda impone ai lavoratori il rientro in sede a Vimodrone, anche alle persone fragili con tanto di certificati medici che lo sconsigliano, fa decadere tutti gli accordi individuale di maggior orario ma nello stesso tempo non concede il part time a chi lo richiede per accudire i figli minori.
Il capo del personale continua a chiamare le lavoratrici provocandole e insultandole. Molte lavoratrici denunciano atti di mobbing da parte dei capi e in particolare dai responsabili del personale. Addirittura, l’azienda ha emanato comunicazioni secondo le quali i lavoratori per poter lavorare da casa sono obbligati a fare ore straordinarie, in caso contrario devono rientrare in sede.
Per alcuni servizi il ricatto però non vale e, ignorando l’accordo sindacale che stabilisce dei limiti, che i lavoratori non hanno mai approvato, vengono richiamati in sede tutti i giorni.Altri sono costretti, per non perdere il lavoro, a svolgere dei servizi non previsti dal contratto CCSL come la vendita di beni.
I turni mensili di lavoro vengono comunicati con pochissimi giorni di anticipo, impedendo l’organizzazione della vita, cambiano in continuazione senza preavviso, sette giorni su sette e chi fa presente i disagi viene minacciato, sempre sotto l’incuranza delle rsa di fim e uil.
Fatto ancora più grave è che tutti i lavoratori (che ricordiamo lavorano sempre davanti al computer) sono obbligati ad usare il portatile senza i dispositivi di sicurezza previsti dal D.lgs 81/09 che prevede la presenza di uno schermo, tastiera e mouse. Su questo siamo stati costretti a fare una denuncia all’ispettorato del lavoro per violazione sulla legge per la sicurezza. La tutela della salute per coloro che lavorano in sede è nulla. Si sono infatti verificati casi di positività che non hanno portato alla quarantena di chi era stato a contatto ma solo all’uso della mascherina senza garantire prima la sanificazione dell’ambiente. Violando così ogni condizione di buon senso e di responsabilità verso i lavoratori e le lavoratrici.
Dato che dal 31 luglio al 4 settembre verrà chiusa la tratta finale della metro, compresa la fermata di Vimodrone, cosa che creerà ulteriori disagi ai lavoratori per recarsi in sede la FlmUniti ha scritto all’azienda invitandola a consentire il lavoro da casa per coloro che lo chiedono, inoltre nel mese di agosto non ci sarà il servizio mensa. L’azienda non risponde lasciando ai lavoratori e alle lavoratrici l’ulteriore aggravio sia in costi che in organizzazione.
Quello che continua invece a perpetuarsi è l’arroganza dell’azienda e della direzione del personale contro i più elementari diritti dei lavoratori, ignorando la pur minima necessità e negando senza mai motivare ogni richiesta avanzata.
Come sempre purtroppo Csc Digital, ovvero Stellantis ovvero ex Fiat si distingue sempre per arroganza e disprezzo per i bisogni dei lavoratori.
Per tutti questi motivi i lavoratori hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione e decideranno le azioni di lotta opportune.
Milano 11-7-2022
FlmUniti- Cub
Rif Pariani Carlo Flmuniti cell. 349 4133850
Recchia Fulvia (rsa flmUniti non riconosciuta) cell. 346 8654130