VERTENZA IKEA: a che punto siamo?
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Il Giudice del Tribunale del Lavoro di Milano, con decreto depositato il 29.06.2022, ha condannato Ikea, riconoscendo quale condotta antisindacale l’esclusione del nostro sindacato dalle trattative per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale Nazionale (C.I.A.).
Il giudice ha ordinato a IKEA “di consentire alla FLAICA CUB ed ai componenti della RSU di riferimento di partecipare ad un incontro da fissare entro venti giorni dalla comunicazione del presente decreto per discutere la piattaforma rivendicativa del C.I.A. e comunque di consentire la partecipazione della Flaica Cub e dei componenti RSU ai futuri incontri con le altre organizzazioni sindacali.”
In data 18/07/2022, una nostra delegazione composta da segretari e delegati sindacali, si è incontrata con i dirigenti nazionali di IKEA e sono stati affrontati per sommi capi i temi della nostra piattaforma rivendicativa, con i vari approfondimenti richiesti da parte datoriale.
L’azienda ci ha comunicato che il successivo tavolo di trattativa, sarebbe stato a settembre, insieme anche alle altre sigle sindacali confederali.
Ad oggi, Ottobre inoltrato, nonostante le comunicazioni inviate all’azienda, alle quali non è stata fornita alcuna risposta, non è stato organizzato alcun incontro e per le informazioni in nostro possesso anche gli incontri con le altre sigle sindacali confederali sono bloccati.
Avverso il Decreto del Tribunale di Milano, IKEA ha presentato ricorso e la prossima udienza è stata fissata al 9 Novembre 2022.
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Il nostro modo di fare sindacato vuole riportare al centro il protagonismo dei lavoratori, liberandolo dallo spirito corporativista che si sta affermando sempre più negli anni. I lavoratori non sono più disposti ad essere oggetto di attacchi economici: continuano a nominarci come risorse ma ci trattano agli effetti come i peggiori costi. Crediamo che a fronte di ciò sia quindi necessaria una proposta di piattaforma rivendicativa che ponga al centro la dignità del lavoratore in quanto essere umano, la sua piena cittadinanza democratica nei luoghi di lavoro, ed una equa ridistribuzione della ricchezza prodotta.Crediamo inoltre che il C.I.A. dovrà essere applicato a tutte le lavoratrici e i lavoratori direttamente o indirettamente impiegati da Ikea ed operanti nelle sue strutture, così da eliminare ingiuste differenziazioni e esternalizzazioni selvagge.