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RINNOVATO IL CCNL SERVIZI AMBIENTALI

UN PESSIMO CONTRATTO CHE APPROFONDISCE IL PERCORSO DI DISTRUZIONE DEI DIRITTI DEI LAVORATORI

Nella giornata di martedì 21 giugno, FP-CGIL FIT-CISL UILTRASPORTI e FIADEL, hanno dichiarato che l’ipotesi di accordo sul rinnovo del CCNL Servizi Ambientali (che sostituisce i CCNL Fise e Utilitalia) è stata approvata con il 98% di SI.

Non vogliamo soffermarci sul dato, simile a quello utilizzato per i rinnovi del 2016, ma proprio come allora le assemblee state state poche, quasi unicamente nelle grosse aziende e spesso andate semi deserte.

Ma noi ci chiediamo: è realistico pensare che veramente i lavoratori del settore possano essere così d’accordo su questo nuovo CCNL? Analizziamo alcuni degli elementi più controversi.

 

AUMENTI (si fa per dire…)

Mentre l’inflazione galoppa raggiungendo quasi il + 7% (+17% verdura, + 12% pasta, + 16% benzina, senza parlare del raddoppio delle bollette di luce e gas), i lavoratori potrebbero davvero essere d’accordo con un aumento sulla retribuzione base di soli 80 Euro a regime tra due anni?

Significano, se spalmati, 0,13 centesimi di Euro al giorno; per non parlare delle indennità di 3,00 e 6,00 Euro per l’area impiantistica e la nuova classificazione del personale (e le cui modalità di pagamento verranno definite nei prossimi incontri) che sono di importi che si ridicolizzano da soli.

Verrà inoltre erogata una tantum di 130 € in buoni benzina e 15 € mensili per favorire la contrattazione di secondo livello. Inoltre le aziende verseranno ulteriori 17 € al mese per ingrassare i fondi privati Previambiente e Fasda.

Dulcis in fundo, „le parti, in relazione all’evoluzione del sistema previdenziale pubblico obbligatorio“ (e cioè quel sistema che i governi stanno progressivamente smantellando), „al fine di promuovere la previdenza complementare“, consentiranno ai nuovi assunti di devolvere i propri scatti di anzianità in quote da versare a Previambiente! Questi sindacati calano così definitivamente la maschera, dichiarandosi conniventi nello smantellamento della pensione pubblica, in favore della diffusione del sistema privato!

 

„CONTRATTAZIONE AZIENDALE DELEGATA“, MA IN FAVORE DI CHI?

La contrattazione aziendale continuerà ad essere strettamente vincolata e limitata e dovrà realizzarsi con le segreterie di FP-CGIL FIT-CISL UILTRASPORTI e FIADEL e la RSU.

Per quanto riguarda il Premio di Risultato, sindacati e associazioni datoriali hanno già definito non solo i parametri economici ma anche allegato la bozza di accordo da utilizzare!

Inoltre, alla voce „LA CONTRATTAZIONE AZIENDALE DELEGATA“ vengono introdotti ulteriori possibili istituti da „contrattare“. Invitiamo tutti a leggerli: sono quasi esclusivamente finalizzati a favorire l’aumento di flessibilità in favore dell’azienda (banca ore, integrtazioni all’orario multiperiodale, aumento percentuali di personale part time, aumento monte orario annuale di straordinari, modalità per ridurre e/o spezzare il riposo giornaliero ecc…)

Alla faccia di chi ancora nel sindacalismo di base, ingenuamente, crede che le RSU legate al TUR 2014 – vincolate al rispetto e all’esigibilità di questi accordi – possano incidere in qualche misura!

 

CLAUSOLE DI TREGUA, SANZIONAMENTO, ESIGIBILITA’ DEGLI ACCORDI

Ma è nella parte sulle modalità di contrattazione che si sono superati.

L’accordo definisce clausole di tregua, cioè durante la „contrattazione“ alle materie di cui al precedente paragrafo (per peggiorare i diritti dei lavoratori!) e fino alla sua conclusione, le organizzazioni sindacali firmatarie (e anche le aderenti al TUR in virtù dell’esigibilità degli accordi) si impegnano a non adottare „iniziative unilaterali“ o „azioni dirette su queste specifiche materie“.

Ma questa volta i padroni cercano di fare anche „all-in“: gli accordi aziedali e quindi „le clausole di tregua sindacale e sanzionatorie finalizzate a garantire l’esigibilità degli impegni assunti con la contrattazione collettiva“ sono „efficaci ed esigibili per tutto il personale […] e vincolano TUTTE LE ASSOCIAZIONI SINDACALI OPERANTI ALL’INTERNO DELL’AZIENDA“.

Questa definizione già assurda non bastava e quindi entrano nello specifico facendo la lista della spesa:  le RSU, i sindacati firmatari dei CCNL e dei vari Accordi Interconfederali legati al TUR 2014; quelli che hanno accettato il CCNL e aderito al TUR per poter partecipare alle elezioni delle RSU e, udite udite…“e comunque le associazioni riconosciute in azienda ai sensi della Legge n. 300/70“!!

In sostanza cercano di ricondurvi, in maniera strampalata e ILLEGITTIMA, anche le organizzazioni sindacali che hanno deciso di non aderire al TUR del 2014 e che sono comunque riuscite a costituire delle RSA libere da vincoli, ai sensi dello Stauto dei Lavoratori.

Il TUR del 2014, gli accordi aziendali e le eventuali clausole di tregua e sanzionatorie e la loro esigibilità sono accordi privati che hanno efficacia soltanto nei confronti dei sottoscrittori, come già ampiamente riconosciuto dalla giurisprudenza. Il tentativo di sanzionare i sindacati rimasti indipendenti, al di là di essere improcedibile, e che vorrebbe suonare come una minaccia, in realtà risulta essere l’implicita ammissione che esiste ancora un sindacalismo libero, combattivo e rivendicativo in grado di dare fastidio ai padroni e di scompigliare le carte sul tavolo.

ORARIO MULTIPERIODALE = FLESSIBILITA‘ ESTREMA  

All’art. 18 vi è un approfondimento dell’orario multiperiodale. L’azienda, a seguito di una consultazione sindacale che non ha poteri di veto, potrà introdurre orari settimanali fino a 46 ore pagate in ordinario (prima erano un massimo di 42), da far recuperare successivamente e sempre a sua discrezione, facendoti lavorare 30 ore settimanali. Il tutto per anche 12 mesi consecutivi.

Un regime di flessibilità estremo, già ampiamente sperimentato nei settori del commercio, turismo e grande distribuzione, in cui tra l’altro si dà carta bianca all’azienda.

Questa misura, in quanto introdotta nel CCNL, è pienamente vincolate ed esigibile per i  sindacati firmatari e/o aderenti al TUR 2014, e che al massimo, come previsto dalla parte sulla contrattazione aziendale, potranno proporre delle „integrazioni“.

 

LA NUOVA CLASSIFICAZIONE DEL PERSONALE PER AUMENTARE IL POTERE DATORIALE

Ultimo, ma non meno preoccupante, manca ancora tutta la parte sulla nuova classificazione del personale. I sottoscrittori hanno dato mandato ad una Commissione Nazionale che dovrà elaborare una “proposta di riforma complessiva” nell’ottica di promuovere una “vera revisione del modello di classificazione del personale”. Dove sta la fregatura? Lo abbiamo già visto nel CCNL Metalmeccanici. I livelli dovranno anche essere ridisegnati in base a fattori definiti “criteri di professionalità” quali autonomia, responsabilità, problem solving, competenze relazionali ecc… che incideranno anche per i passaggi di inquadramento superiore. Questi però non sono parametri oggettivi come la mansione, ma sono valutazioni soggettive che possono essere deformate ad uso e consumo dell’azienda.

Si rischia quindi di creare un sistema arbitrario e fortemente incerto, dove le aziende potranno utilizzare questi indici di valutazione per operare discriminazioni e favorire i demansionamenti, soprattutto per i futuri nuovi assunti.

 

Nel settore dell’Igiene Ambientale, con i rinnovi del 2016, avevamo assistito all’introduzione dei livelli “J” e “S”, cioè un salario d’ingresso con cui poter sfruttare i nuovi assunti; l’applicazione del TUR 2014 e un regolamento elettorale che impone l’accettazione del CCNL; ma soprattutto avevamo assistito alla violazione del principio civilistico dell’ “irriducibilità della retribuzione”, con l’orario di lavoro che era stato aumentato da 36 a 38 ore settimanali senza adeguati aumenti salariali. Una misura che ha comportato un danno economico per i lavoratori.

L’attuale rinnovo non fa altro che approfondire la strada già avviata: aumenti salariali praticamente inesistenti; riduzione degli spazi per la contrattazione aziendale; tentativi di limitare il dissenso e l’esercizio dello sciopero; aumento della flessibilità…

E  VOI  VORRESTE  FARCI  CREDERE  CHE  I  LAVORATORI  POTREBBERO MAI  ACCETTARE  QUESTO  ENNESIMO  CONTRATTO  BIDONE!?