Bandiere CUB Milano

richiesta di incontro per problematiche non più rinviabili dei lavoratori del settore alberghiero di Milano

FLAICAUNITI CUB MILANO

Milano, 17.11.2022

OGGETTO: richiesta di incontro per problematiche non più rinviabili dei lavoratori del settore alberghiero di Milano

 

Dopo il “trauma” della cassa integrazione durante la pandemia che ha massacrato il loro salario, i lavoratori e le lavoratrici degli alberghi sono alle prese con un peggioramento crescente delle loro condizioni di lavoro.

Tutto ciò nonostante Milano sia attraversata da vari mesi da flussi turistici che hanno superato perfino i livelli pre-Covid, che le strutture alberghiere siano piene e che le tariffe delle camere siano salite persino del 20 – 25 %.

 

Continuano infatti i cambi di appalto con sostituzione dei CCNL del Turismo (Confindustria e Federalberghi) con Multiservizi e veri e propri contratti pirata (Aisa Ugl per esempio).

Continua l’imposizione di minutaggi restrittivi per la pulizia delle camere, con continui errori in busta paga e senza il corretto riconoscimento di tutte le ore di supplementare/straordinario svolte.

Malattie non retribuite, mancata registrazione delle timbrature in entrata e uscita, gestione arbitraria di permessi retribuiti e ferie, pressioni sulle lavoratrici in maternità, elevato utilizzo di forme contrattuali a termine, assenza di formazione, scarsa attenzione ai problemi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro: assenti gli RLS e poche verifiche su DVR aziendale.

A fronte di queste condizioni di lavoro sempre più precarie e gravose, e una dinamica di aumenti salariali di fatto stagnante, si è ormai diffusa la difficoltà a reperire personale da parte delle aziende stesse, cosa che sta causando una carenza strutturale di organico e un aumento costante dei carichi di lavoro.

Alcune inchieste della Magistratura indicano anche la presenza di aziende “fantasma”, che evadono fisco, contributi ed Iva e sono partecipi del meccanismo infernale delle gare di appalto al massimo ribasso possibile dell’offerta, scaricando poi il tutto in termini di pressione sulle lavoratrici e i lavoratori.

Le catene alberghiere, essendo le “proprietarie” dei servizi appaltati, non possono far finta di nulla, e pertanto devono vigilare sulla piena legalità di tali attività, sia sotto il profilo contributivo ma anche sotto il profilo del rispetto degli adempimenti retributivi relativi alla busta paga.

Il solo fatto che per il personale appaltato non esista un sistema di registrazione certa dell’orario di lavoro (badge, timbracartellino, etc), crea una situazione di arbitrio, ricattabilità e insicurezza.

Le nostre organizzazioni si sono mobilitate più volte negli ultimi anni per difendere i lavoratori del settore che venivano licenziati in cambi d’appalto “fantasma” o che non ricevevano la cassa integrazione. Il 02 dicembre torneremo a mobilitarci per uno sciopero generale. Crediamo che sia arrivato il momento di affrontare seriamente i problemi strutturali che sta affrontando l’organizzazione del lavoro nel settore e che si stanno riversando sulle spalle dei lavoratori, scaricandosi in maniera ancor più forte su quelli degli appalti. Pertanto chiediamo un incontro per affrontare tre tematiche non più rinviabili.

  • La verifica della estensione dei vostri CCNL del settore turistico anche alle aziende degli appalti. Non è accettabile che mentre il committente applichi i CCNL Turismo Confindustria o Confcommercio, alle aziende dei vostri appalti venga consentito di applicare contratti peggiorativi, con una riduzione degli stipendi di anche il 20% solo per quanto riguarda la paga base!
  • La necessità di una clausola sociale che garantisca il mantenimento di tutta l’occupazione in caso di cambio d’appalto, oltre che la retribuzione al 100% della carenza per malattia.
  • A fronte della sentenza resa nella causa C-55/18 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che obbliga gli Stati membri e i datori di lavoro ad “instaurare un sistema che consenta la misurazione della durata dell’orario di lavoro giornaliero per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori”, riteniamo necessario che venga recepita anche nel settore degli appalti e che a tutti i lavoratori venga allegata alla busta paga il cedolino con le timbrature.

Certi di un vostro riscontro, porgiamo distinti saluti.

 

                    FlaicaUniti – CUB                   Sial Cobas                             S.I. Cobas

                  flaica@cubmilano.org             info@sialcobas.it                  s.sizzi@sicobas.org