IKEA CONDANNATA PER ATTIVITA’ ANTISINDACALE
Una sentenza rivoluzionaria
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IKEA CONDANNATA PER ATTIVITA’ ANTISINDACALE: “Deve convocare la Flaica CUB alle trattative per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale”.
A seguito del nostro ricorso presentato con gli Avv.ti Simonetta Ferro e Felice Nicola Solfrizzo, il Giudice del Tribunale di Milano con decreto depositato il 29.06.2022 ha condannato IKEA, riconoscendo quale condotta antisindacale l’esclusione della FlaicaUniti – CUB dalle trattative per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale Nazionale (C.I.A.).
La nostra organizzazione sindacale ha grande consenso in IKEA, per numero di iscritti e perché ha sempre ottenuto elevatissime percentuali di voto alle elezioni delle RSU (regolate dall’Accordo Interconfederale di Confcommercio del 1994), laddove sono state convocate e dove abbiamo presentato una lista: “Su questi dati di matrice elettiva e quelli di matrice volontaristica (le adesioni degli iscritti) si fonda il diritto della Flaica Cub ad essere interlocutore della Ikea nelle trattative sindacali in quanto si tratta di un sindacato rappresentativo”. La FlaicaUniti – CUB, lo certifica anche il giudice, è uno dei primi sindacati per diffusione nei negozi di tutta IKEA.
Da alcuni anni i nostri delegati sindacali e attivisti hanno costituito un Coordinamento Nazionale, il quale ha promosso importanti iniziative sindacali, come la mobilitazione del 15 dicembre 2017 e l’elaborazione di una Piattaforma Rivendicativa per il rinnovo del C.I.A, attraendo sempre più lavoratori che simpatizzano con le nostre rivendicazioni.
Ad inizio 2021 siamo venuti a conoscenza che Ikea aveva avviato le trattative con FISASCAT, FILCAMS e UILTUCS per il rinnovo del C.I.A., scaduto ormai da alcuni anni, senza considerare le nostre richieste di incontro ed escludendoci dalle trattative.
In virtù di ciò abbiamo presentato un ricorso per antisindacalità e il Tribunale ha affermato che “… non si può dubitare della natura antisindacale della condotta posta in essere dalla convenuta (IKEA ndr) consistente nell’omissione di qualsiasi riscontro alle istanze ed alle richieste provenienti dalla Flaica Uniti Cub di Milano e Provincia e, quindi, della immotivata esclusione della Flaica Uniti Cub dal tavolo delle trattative in corso per la negoziazione del contratto integrativo aziendale.”
Secondo il giudice “… si può ben affermare che sussiste un vero e proprio obbligo in capo al datore di lavoro di consentire al sindacato dotato di una reale ed effettiva rappresentatività in azienda di partecipare alle trattative qualora queste siano intraprese ed avviate. In sostanza con la sentenza della Corte costituzionale del 2013 vi è un mutamento di paradigma: si passa da un sistema improntato al principio del mutuo consenso e della libertà degli attori sindacali di scegliersi ad un sistema caratterizzato da un obbligo del datore di lavoro a rendere partecipe alle trattative sindacali non il sindacato maggiormente rappresentativo, bensì il sindacato effettivamente rappresentativo.”
Infine, “per tali ragioni va ordinato alla società resistente (IKEA ndr) […] di consentire alla FLAICA CUB ed ai componenti della RSU di riferimento di partecipare ad un incontro da fissare entro venti giorni dalla comunicazione del presente decreto per discutere la piattaforma rivendicativa del C.I.A. e comunque di consentire la partecipazione della Flaica Cub e dei componenti RSU ai futuri incontri con le altre organizzazioni sindacali.”
Una sentenza rivoluzionaria, perché riprendendo la pronuncia della Corte Costituzionale del 2013, chiarisce che il datore di lavoro deve scegliere i propri interlocutori sindacali in base alla loro effettiva rappresentatività e, pertanto, non può escludere le organizzazioni sindacali che difendono in maniera intransigente i diritti dei lavoratori se queste hanno effettivo consenso.
Milano, 01.07.2022
Coordinamento sindacale FlaicaUniti – CUB in Ikea
Ne parliamo con Margherita Napoletano, della CUB SANITA’ MILANO (radio popolare)