FATTI DI ASSAGO: MENO DIRITTI = MENO SICUREZZA

FLAICAUNITI CUB MILANO

Nella serata di giovedì un uomo è entrato disarmato all’interno del Centro Commerciale MilanoFiori di Assago (MI) e – come da ricostruzione fornita alle forze dell’ordine – ha preso un coltello da un espositore e ha iniziato a fendere coltellate contro chiunque affollava la galleria dei negozi.

In pochi minuti di follia, sono stati feriti al torace tre uomini di 28, 40 e 80 anni, e alla mano una donna di 72 anni. La sua corsa senza controllo è terminata nei pressi della barriera dell’ipermercato, e ad essere colpito è stato Luis Fernando Ruggeri, cassiere di quarantasette anni, dipendente di Carrefour e che da oltre vent’anni lavorava in aziende della Grande Distribuzione, e poi morto per le numerose ferite da taglio all’addome e al torace, nonostante i disperati tentativi dei sanitari del 118 per salvargli la vita.

Politicanti, associazioni datoriali, sindacati concertativi si stanno spendendo per dire che episodi del genere non dovrebbero mai verificarsi, soprattutto durante lo svolgimento del proprio lavoro, esprimendo solidarietà nei confronti delle vittime e rivendicando maggiore sicurezza. Tutto giusto ed anche noi vogliamo esprimere lo stesso cordoglio.

Perchè un fatto del genere non si verifichi nuovamente, però, dobbiamo anche denunciare lo stato di insicurezza che si vive sui posti di lavoro, all’interno dei centri commerciali, nei supermercati e negli store del commercio.

Chi lavora nella Grande Distribuzione, sa bene che si rischia di essere oggetto di insulti, minacce, sputi, schiaffi e ingiurie da parte dei clienti.

I servizi di prevenzione per la sicurezza vengono affidati in appalto ad aziende che applicano ben spesso l’incostituzionale contratto nazionale dei Servizi Fiduciari, con paghe irrisorie di anche 4,50 lordi l’ora. I lavoratori del settore sono una delle categorie più precarie e sfruttate del mondo del lavoro e nonostante ciò rischiano tutti i giorni la vita.  

Ma quelli che invocano maggiore sicurezza, lo sanno che i centri commerciali, questi moderni “tempi del consumismo”, si trovano in quelle periferie degradate dove non ci sono centri di aggregazione, circoli, centri culturali e sportivi gratuiti e pubblici, ma soltanto silenzio, desolazione e cemento?

Infine, non possiamo non citare come la medicina di prossimità sia stata smantellata, riducendo ai minimi storici il numero dei medici di base, gli ambulatori pubblici di quartiere, la sanità pubblica, i centri di igiene mentale, i centri psico sociali (CPS) trasformando i medici in burocrati e tagliando il tempo da dedicare agli ammalati di depressione. Milano e la Lombardia rappresentano la punta di diamante nel panorama nazionale di privatizzazione della sanità.

Al posto di frasi, lacrime e promesse di circostanza, crediamo che bisogna ripartire dai diritti e dalla dignità per i lavoratori e i cittadini.

I lavoratori della Grande Distribuzione devo organizzarsi e mobilitarsi per riportare a casa tutti i diritti che gli sono stati sottratti in questi anni.

 

Ottobre, 2022