Gomma-plastica, un buon contratto per Confindustria e le direzioni di Cgil, Cisl e Uil: e per i lavoratori?

ALLCA CUB

Lo scorso novembre le direzioni nazionali di categoria di Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL hanno presentato la loro piattaforma per il rinnovo del CCNL gomma-plastica. In questo documento si evidenzia l’estraneità agli interessi dei lavoratori e di tutto ciò che costoro devono affrontare nel quotidiano mentre si punta al consolidamento delle relazioni industriali, che in questi anni hanno prodotto solo l’impoverimento dei lavoratori.

Cosa non va:

  • il problema della sicurezza è affrontato in modo congiunto tra i rappresentanti dei lavoratori e quelli aziendali: un’impostazione concertativa che respingiamo;
  • si continua sempre con il rafforzamento di enti bilaterali, osservatori, commissioni paritetiche (soldi in parte anche delle aziende, che non vengono usati per gli aumenti salariali);
  • si ribadisce e rafforza lo strumento del welfare aziendale, al quale bisogna opporsi: non ci pagano i contributi!;
  • si agevola la contrattazione di secondo livello a discapito di quella di primo livello (nazionale): così dividono e indeboliscono i lavoratori della categoria;
  • una richiesta economica di 205 € a livello F è inadeguata, perché è lorda e ripartita nelle solite 3 tranche. Inoltre, storicamente, il risultato finale è sempre più basso della richiesta iniziale;
  • ci sono ancora nuovi escamotage per incentivare il fondo gomma plastica, andando di conseguenza a subordinare il TFR e le pensioni agli andamenti di mercato.

Cosa serve?

  • riduzione orario di lavoro a parità di salario;
  • Medici competenti pagati dal Servizio Sanitario azionale e finanziato dalle aziende, per evitare, come accade purtroppo spesso, minacce velate e improvvise guarigioni miracolose.
  • abolizione di enti bilaterali e tutte le trattenute occulte sulla busta paga, da restituire ai lavoratori
  • abolizione del welfare aziendale, e consolidamento economico di pari cifra in accordo
  • rafforzamento della contrattazione di primo livello, reali assemblee dei lavoratori del settore
  • abolizione dell’indice Ipca, che non considera i costi energetici sugli aumenti salariali, al quale va sostituito l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie operai impiegati.
  • abolizione della tregua sindacale, che limita il diritto di sciopero;
  • abolizione del lavoro straordinario, da commutare in riposi aggiuntivi
  • abolizione del lavoro precario, con assorbimento dei lavoratori attualmente impiegati e sottopagati,
  • rappresentanza sindacale libera e democratica, ogni lavoratore deve essere libero di scegliere da chi farsi rappresentare e da quale sindacato;
  • richiesta di aumento salariale di 300 € al livello più basso, erogati in unica tranche e subito dopo la firma del rinnovo.

 

Ripartiamo da noi! Questo è il modello di sindacato che vogliamo costruire insieme a tutti i lavoratori.                                                                                                                          Gennaio 2023